| Playstation network "violato" si profila maxi "class action" L'azienda giapponese ha ammesso che dietro al blocco della piattaforma c'era un problema più grave. Non si può escludere che il pirata informatico sia riuscito a impossessarsi anche dei numeri delle carte di credito. E i clienti sono in rivolta, dall'Italia parte la proposta di un'azione collettiva
Playstation network "violato" si profila maxi "class action" SAN FRANCISCO - Il blocco del network 1 di quanti giocano on line con la Playstation era solo l'avvisaglia di un problema più grande. Sony ha rivelato stasera che un hacker, definito "persona non autorizzata", ha rubato i dati personali de 77 milioni di abbonati al network. Secondo l'azienda nipponica sono stati trafugati, oltre ai nomi degli utenti, gli indirizzi, le email, le date di nascita, gli username e le password, gli estremi dei pagamenti delle bollette. Al momento non è emersa alcuna prova che il pirata informatico sia riuscito a entrare in possesso anche dei dati delle carte di credito dei clienti. Tuttavia questa eventualità non può essere esclusa a priori.
"Al momento - si legge nella nota della Sony - la prudenza è d'obbligo, per cui dobbiamo avvertire tutti che è possibile che l'hacker abbia ottenuto i numeri delle carte di credito e la data di scadenza, ma non il codice di sicurezza".
La casa giapponese, informa il Wall Street Journal, ha già incaricato una grande azienda che si occupa di sicurezza informatica di mettersi al lavoro per avviare le indagini su quanto è accaduto.
Il colosso dell'elettronica giapponese ha poi comunicato che il servizio della piattaforma, sospeso dal 20 aprile, dovrebbe essere ristabilito entro questa settimana. Tramite il network i 77 milioni di utenti possono giocare assieme, ma anche affittare film in tv o 'chattare' tra di loro. L'intrusione nei sistemi del network Playstation è il terzo, in ordine di importanza per i dati trafugati, nella storia del cybercrime.
E scoppia la rivolta dei clienti e dei giocatori della Playstation, all'indomani della notizia di quella che sembra una delle più grandi fughe di dati telematici nella storia di Internet. La Sony è sul banco degli imputati, proprio dai suoi clienti che oggi si sentono traditi. In tanti si chiedono come mai la multinazionale giapponese abbia atteso tanti giorni prima di rivelare la falla nella sua banca dati. E come accade in questi casi, sul web è scoppiata la bufera delle proteste: "Mi sarei aspettato di essere al sicuro, affidando i miei dati personali a una grande azienda come Sony", attacca un bancario inglese. E c'è chi arriva a minacciare addirittura una sorta di boicottaggio commerciale: "Dopo quello che è successo - propone un ragazzo sempre inglese - dobbiamo smetterla di comprare ogni prodotto Sony o che venga da aziende che fanno affari con la Sony".
Secondo l'associazione dei consumatori italiana, Adoc, sono un milione e mezzo gli utenti italiani a rischio di un furto di dati sensibili come quelli bancari dopo l'attacco di hacker subito dalla Sony. "Abbiamo segnalato al Garante della privacy il possibile furto di dati sensibili subito dagli utenti italiani del Playstation Network di Sony - dichiara Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - Circa il 70% è da considerare frequentatore abituale. Qualora fosse accertato il furto non escludiamo una class action nei confronti di Sony per la mancata protezione dei dati personali degli iscritti e per la tardiva comunicazione agli stessi della grave situazione, al fine di ottenere il risarcimento dei danni subiti". L'Adoc consiglia agli utenti iscritti al network di adottare le seguenti indicazioni: sospendere presso la propria banca la carta di credito registrata sul network;cambiare immediatamente la password dell'indirizzo e-mail utilizzato per la registrazione; fare particolare attenzione a eventuali truffe via mail, telefono e posta cartacea in cui vengono richiesti informazioni personali o dati sensibili. |
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